Ho conosciuto Skande di persona in una fredda giornata di dicembre a Bologna.

La strada che mi ha portato a lui è stata quella di un improvviso risveglio. Come quando arriva la primavera, più o meno. Che sei assuefatto alla nebbia e agli alberi spogli e poi, d’improvviso, ti accorgi che quando esci dal lavoro c’è ancora luce, il sole torna a scaldarti e ti puoi pure togliere il piumino.
Incredibile.

Un incontro fortunato

Il primo passo di questo risveglio è stato imbattermi in Rudy Bandiera. Inserito in un contesto accademico, quello di un master in Marketing Management, messo inevitabilmente a confronto con docenti universitari e altri “guru” del settore che già conoscevo, ha destato subito la mia attenzione col suo fare da “mucca viola”. Un’espressività pacata, rassicurante, quella decisa sicurezza di uno che sa il fatto suo, un sorriso da amico e un modo gentile di condividere il proprio saper fare senza gridare, senza ricorrere a quei modi esasperanti da fenomeno da baraccone connaturati a ogni “mago del marketing”, che paiono tutti usciti dallo stesso stampino (peraltro arrugginito). Finalmente.
Non solo. Da quella giornata al master insieme a Rudy, me ne sono tornato a casa e in ufficio con strumenti utili che uso tutt’oggi nel mio lavoro quotidiano. Beh, capirai, era davvero difficile non porgergli tutta la mia fiducia.
Così, preda di un momento della vita che somigliava tanto a un tritacarne, uno di quelli in cui prendi schiaffi a destra e a manca, consapevole di avere le riserve ai minimi storici, ho preso a dar di piccone a un po’ di cose e a (ri)costruirne altre, in mezzo alle quali il corso di personal branding che avrebbero tenuto Riccardo e Rudy a Bologna stava come una ciliegina sulla torta. (Hai visto, che ho fatto proprio bene a iscrivermi al canale Telegram di Rudy Bandiera? Un click veloce sulla landing page e biglietto preso al volo. Rapido e indolore.)

Si cambi chi può

Sì, lo so che si dice “si salvi chi può”, ma oggi sono più convinto che mai, dopo aver incontrato di persona anche Riccardo Scandellari e letto Rock’N’Blog, che la salvezza sia sempre e solo questione di cambiamento. O meglio, di consapevolezza del proprio cambiamento.

L’ultimo libro di Skande, edito da Mondadori, educa proprio a questo: a concepire, comprendere e sfruttare appieno il cambiamento. Condizione necessaria per cominciare: prendere coscienza di se stessi e, soprattutto, della propria “posizione” online e offline.

No, online e offline non sono le facce opposte della stessa medaglia, sono i fili strettamente intessuti che formano la fitta trama dell’esistenza di ognuno di noi, oggi. Non è questione di volerlo o non volerlo: è così e basta, e chi non se ne accorge o rifiuta questo “dualismo esistenziale” è fuori dal gioco – e getta stupidamente alle ortiche generose possibilità di compiere cose straordinarie.
Con Rock’N’Blog, Riccardo Scandellari ci aiuta a prendere consapevolezza delle dinamiche di questo “doppio sistema di trazione” del mondo contemporaneo. Oggi, cambiare mentalità e strategie è d’obbligo, ma non soltanto per sopravvivere: per trarre i massimi vantaggi dal nuovo scenario dell’età digitale.

Personal branding

Voglio ribadirlo: in Rock’N’Blog si parla soprattutto di posizione. Senza capire dove poggiamo i piedi in questo momento, tutto è vano.

Chi è pratico di marketing, sa bene cosa significhi conquistarsi una “posizione” sullo scacchiere della percezione altrui (familiari, amici, colleghi, competitor, qualsiasi estraneo entri in contatto con la mia vita). Chi sono io per gli altri? Dove sono io, nella mappa mentale che gli altri hanno si sono fatti del mondo?

La risposta a questa domanda sta nel concetto di brand, che abbiamo approfondito in questo articolo. Applicato alle persone, all’immagine e alle sensazioni che, inevitabilmente e troppo spesso involontariamente, ognuno di noi lascia negli altri, ecco che otteniamo un tipo particolare di “marchio”: il personal brand.
In un’altra epoca, lo avremmo chiamato percezione di sé, in un’altra ancora consapevolezza sociale. Insomma, come al solito è questione di contesto e di linguaggi, ma quello che è importante annotare è che la nostra vita, professionale e sociale, è profondamente influenzata da questa “componente riflessa”, che dipende quasi ed esclusivamente da noi stessi.

Abbiamo in mano gli strumenti per creare e modificare il nostro brand.
Possediamo le leve per manovrare le idee che chi ci osserva può farsi di noi e, dunque, abbiamo sotto mano il volante della nostra vita in mezzo agli altri, per guidare la loro percezione e, di conseguenza, il nostro posizionamento: dunque, il nostro valore.

Possiamo farlo anche e soprattutto negli ambiti sociali che più ci interessano, come il lavoro. Possiamo farlo anche e soprattutto grazie ai potenti tools che la rete ci mette a disposizione. Questo ci insegna Rock’N’Blog: a selezionare i giusti strumenti per iniziare a lavorare, in modo efficace e utile ai propri obiettivi – qualunque essi siano – sul proprio brand personale.

Sei un appassionato di brugole e vuoi diventare un punto di riferimento nella nicchia di amanti di brugole, sperando che il miglior produttore italiano di brugole ti prenda a lavorare con sé?
Riccardo Scandellari ti mette sulla buona strada per coronare il tuo sogno.
E se al posto delle brugole preferisci chiavi inglesi del 12, cacciaviti a stella, trapani elettrici, auto di lusso, pizze a lievitazione naturale, borse in gomma bordate di pelliccia, viaggi a piedi o quello che diamine vuoi, il metodo non cambia. Merito della rete, come dicevamo prima, e della forza straordinaria che può dare alla tua vita offline.

Ma, tanto per citare una massima inflazionatissima di Lao Tzu, tutti i viaggi iniziano con un passo e, se non compi questo faticosissimo passo, niente può succedere.
Qual è il primo passo da compiere?
Desiderare questo cambiamento.

Bastano tre cose per cambiare

Anzi, quattro:

  1. un blog;
  2. dei contenuti;
  3. un pubblico di lettori;
  4. e una meta da raggiungere.

Se disponi di questi elementi e di una strategia per metterli a sistema, puoi cambiare te stesso e dare alla tua vita, e al tuo lavoro, la direzione che desideri.

Certo, servono impegno, dritte giuste e olio di gomito. Ma chiunque può farcela, iniziando a prendere confidenza con un tool che, oggi, è alla portata di chiunque. Uno strumento dalle straordinarie capacità, che era stato dato quasi per morto e che, invece, sta vivendo una seconda vita a dir poco gloriosa: il blog.

Roccheggiare online per vincere offline

Ecco perché dovresti leggere Rock’N’Blog. Perché, con il tipico “approccio da nerd” che contraddistingue da sempre gli interventi di Riccardo Scandellari, questo libro ti aiuta a posizionarti online, attraverso i tuoi contenuti, per ottenere vantaggi offline ovvero per creare e coltivare relazioni reali.
Approccio da nerd, ricordiamolo, significa “andare da un punto a a un punto b durando la minore fatica possibile” e, possibilmente, evitando di studiarsi prima la teoria. Mettiamo subito le mani in pasta e impariamo strada facendo: questo ci invita a fare, fin dalle prime pagine, Skande.

Rock’N’Blog è una preziosa guida di personal branding, un vademecum da tenere sempre a portata di mano per lavorare alla costruzione di una presenza online coerente, efficace e attraente per un pubblico (accuratamente selezionato) da cui ottenere attenzione e conversioni, cioè quello che più ci interessa: contatti, vendite, offerte di lavoro.

C’è un tempo in cui devi lasciare i vestiti, quelli che hanno già la forma abituale del tuo corpo e dimenticare il solito cammino: è l’ora del passaggio. E se noi non osiamo farlo, resteremo sempre lontani da noi stessi.


Fernando Pessoa

Il tuo nuovo vestito, da oggi, si chiama blog.

PS
Rock’N’Roll!