Il mercato dell’automobile è, da sempre, un’ottima “cartina al tornasole” per intercettare e indagare trend di consumo più generali. Al pari di altri prodotti che già stanno affrontando importanti metamorfosi in direzione di una maggiore tutela dell’ambiente, l’auto del futuro – pardon, del presente – è sostenibile tanto per l’ecosistema globale quanto per le tasche dei guidatori.
I diesel sono la preistoria e anche soluzioni evolute come il metano o l’ibrido ci sembrano già superate: oggi la desideriamo elettrica e a noleggio. Liberi dai vincoli del possesso e da quelli della coscienza per non aver fatto abbastanza per il pianeta.

Occhio all’automobile
Possiamo davvero considerare i trend del settore automobilistico utili ad affrontare anche il prossimo futuro di altri mercati?
A mio parere sì, perché:

  1. L’auto soddisfa un bisogno che riguarda tutti: a maggior ragione in un Paese come l’Italia, che per morfologia e “cultura” non riesce a potenziare e a promuovere gli spostamenti tramite servizio pubblico, nessuno può fare ameno di possedere o servirsi di un’auto. Proprio perché riguarda tutti, le buyer personas di cui il mercato automobilistico deve tener conto sono le più disparate: la domanda è comune ma diversificata in una miriade di necessità e desideri difficilmente esprimibili in un solo linguaggio.
  • L’acquisto di un’automobile fotografa spesso il momento in cui le nuove generazioni si affacciano per la prima volta sul mercato in quanto attori pienamente responsabili di un acquisto economicamente rilevante. Lo sanno bene le case automobilistiche, che non a caso tengono le orecchie tese verso i Millennials e la Generazione Z, sfornando nuovi modelli a portata delle loro tasche e, soprattutto, delle loro menti.
  • L’auto è ancora uno status symbol: ad essa non si chiede soltanto la soluzione a un problema di mobilità ma, soprattutto, di rappresentarci davanti agli altri. Non si tratta cioè di un semplice prodotto funzionale, ma di un complesso agglomerato di simboli, e ciò la rende uno “specchio” utile a costruire il linguaggio di marketing più efficace anche per molte altre categorie di prodotti, che niente hanno a che fare con la mobilità.

Parola d’ordine: ecosostenibilità

L’automobile dapprima ibrida e poi elettrica si è posta fin da subito come soluzione al nuovo diffuso bisogno di ripensare gli spostamenti in modo sostenibile, riducendo le emissioni inquinanti e, non di meno, l’impatto sul portafoglio.
In questo articolo ho evidenziato come il noleggio a lungo termine e il car sharing siano due tendenze che vanno di pari passo con il crescente bisogno di (eco)sostenibilità. La mobilità è concepita sempre più come servizio e sempre meno come prodotto, complice il perdurare di una crisi economica alla quale siamo ormai rassegnati sul lunghissimo termine, e una liquidità dei bisogni che si è fatta esistenziale. L’auto come “prodotto organizzato” è sul viale del tramonto, ed ecco che anche in Italia arrivano nuove soluzioni per queste nuove esigenze.


Anche nel Bel Paese, infatti, il trend dell’elettrico cresce a ritmi sostenuti: il 2018 ha segnato un +38,7% nelle immatricolazioni di nuove vetture con 256.640 unità (fonte: ACI, Automobile Club d’Italia).
A questo dato si aggiunge quello relativo al noleggio a lungo termine. Il 2019 ha suonato l’allarme per le case automobilistiche: +6,1% dall’anno precedente con 462.000 unità immatricolate a questo scopo (fonte: Aniasa).

Elettrica e a noleggio: arriva Juicar

Nata in Svizzera da Oyster Lab, incubatore di Alpiq che da cento anni produce elettricità in modo ecologico attestandosi come una delle principali società di servizi energetici in Europa, Juicar preme l’acceleratore su tutte le tendenze in atto nel mercato dell’automobile e arriva alle “estreme conseguenze”, unendo i vantaggi del noleggio a lungo termine a quelli della mobilità elettrica.

Dopo il successo ottenuto in Svizzera, Germania e Lichtenstein, Juicar si prepara a replicare anche in Italia un modello efficace basato sul noleggio di auto elettriche con formula all inclusive estremamente flessibile in termini di durata,in grado di adattarsi alle esigenze più disparate.

L’arrivo in Italia di Juicar è stato incoraggiato dal crescente interesse degli italiani per il noleggio auto privato e per una mobilità sostenibile in grado di sostituire in maniera pratica ed efficiente quella tradizionale. Il nostro obiettivo è quello di presentarci al mercato con un’offerta capace di rendere la mobilità elettrica un’opportunità realmente conveniente e alla portata di tutti, e siamo certi che gli utenti italiani sapranno cogliere le potenzialità di un abbonamento all inclusive, flessibile e senza pensieri” commenta Bastian Gerhard, Managing Director di Oyster Lab.

Come funziona Juicar?
Abbonamento mensile comprensivo di noleggio, assicurazione, tasse, manutenzione e riparazioni: Juicar pensa a tutto e ci libera dagli oneri del possesso. Per di più, si può annullare l’abbonamento in qualsiasi momento senza costi aggiuntivi: l’offerta è allettante, soprattutto per le nuove generazioni che si mettono alla guida.
Tre sono i modelli attualmente disponibili, per varie tipologie di abbonamento opzionabili a seconda delle proprie esigenze.

Conviene davvero il noleggio dell’elettrica?

Secondo le stime, il costo dell’elettricità ammonterebbe a meno della metà rispetto a quello sostenuto per il carburante e, seppure i risparmi varino a seconda dell’uso e delle esigenze di ciascuno, il risparmio medio stimato per conducente si aggira attorno ai 700 euro l’anno con il passaggio dalla benzina alla mobilità elettrica. Dunque, una soluzione più conveniente dell’acquisto o del leasing.

Con queste premesse, terremo gli occhi aperti su Juicar e sulle nuove soluzioni sostenibili che il mercato dell’automobile saprà proporci.

Per chi volesse saperne di più su Juicar, il sito è questo.